venerdì 12 novembre 2010

Da piccola, l'unico modo per farmi prendere lo sciroppo era nasconderlo dentro un cucchiaio di nutella.
Così, dopo la prima nota dolce, arrivava la sorpresa di quel retrogusto disgustoso.
E guardavo mia mamma con occhi interrogativi, come a chiederle il perchè permettesse una tale "crudeltà".
Lo stesso sguardo che forse avrei oggi nei confronti della vita.
Uno sguardo a chiedere il perchè non posso godermi la gioia e la dolcezza di un bel giorno, senza dover scoprire all'improvviso quel boccone amaro da mandare giù.
Un boccone amaro che conosco bene. Che ho mandato giù tante volte, lavandolo di lacrime di dolore.
Dolore che mi illudevo fosse sparito e che invece è ancora qui.
Dolore che mi fa perdere la testa e mi porta mille domande.
Oggi vorrei essere forte e non lasciarmi avvelenare.

Arriverà?
Arriverà il momento in cui questo sciroppo non sarà che un ricordo?

Perchè mi sta avvelendando l'anima.

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