sabato 28 novembre 2009

Oggi mi sono svegliata così.
Con un gran senso di vuoto e di solitudine, con la paura di non farcela ad affrontare tutto da sola.
Fuori c'è il sole, ma oggi non mi aiuta a stare meglio.

Oggi vorrei solo quel bellissimo tasto del pc.

RESET.

giovedì 26 novembre 2009

Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.
Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.
T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo


Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno

martedì 24 novembre 2009

C'è chi dice che guardarsi indietro fa male. Che bisogna sempre e comunque andare avanti.
Ma mi piace voltarmi, mi piace vedere - a distanza di tempo- cos'ero, com'ero...
Mi piace vedere che ne ho passate di peggiori e che in qualche modo ho retto.
Che sono ancora qua, un pò acciaccata, con molti cocci da sistemare...ma comunque sono andata avanti.

Sto rileggendo il mio vecchio blog.
Rileggo la disperazione di qualche mese fa e sento di aver comunque camminato.
Di essere andata avanti, anche se -come una lumachina- ho percorso solo pochi centimetri...ma sono comunque andata avanti!!!
E -soprattutto- non ho perso la speranza ed il sorriso.

Ho deciso di pubblicare un post scritto in un momento di profondo turbamento. Lo pubblico insieme al commento del mio migliore amico, per dirgli anche qui -pubblicamente- il mio grazie.


Dal mio vecchio blog
17/05/09


Mi sento sospesa: apro gli occhi e mi guardo attorno.
Forse sono nella fase di risveglio, forse vivo quell’attimo in cui i muscoli si ribellano al cervello e si prendono una pausa.

Fatto sta che mi sento sospesa.
E non capisco.
Provo a muovermi, ma ho la sensazione che ogni movimento sia scomposto, che mi muova al rallentatore.
E chissà perché, la gente che ho attorno non sembra accorgersene: mi guarda, ma non batte ciglio.
Ma perché non riesco a muovermi?? Cosa sta succedendo??
Provo a parlare, ma nessuno sembra prestare attenzione.

Eppure lo sto facendo: apro la bocca, chiamo, parlo.
Ma perché non mi ascoltano?? E perché sono sospesa?

Mi muovo, parlo, mi agito, urlo.
Ma è tutto inutile.
Perché sono un pesce rosso.
E a nessuno importa ciò che un pesce rosso ha da dire.

Perché un pesce rosso è solo un pesce rosso.



Commento di P.
Mia cara, se sei un pesce rosso,sei senza dubbio il più bel pesce rosso che abbia mai visto e conosciuto.Io spesso ascolto le tue urla e mi accorgo che nei tuoi gesti anche quelli a cui apparentemente non diamo significato, c'è una richiesta d'aiuto. Mi fa male l'impotenza che cerco di trasformare, spesso inutlmente in qualcosa di costruttivo ma nel mio piccolo e per motivi diversi sono un pesce rosso anche io (un grosso pesce rosso o forse un pesce pagliaccio). Spero che un giorno possa saltare via da ql pantano in cui ti sei, tuo malgrado, cacciata perchè non è qll il tuo posto e lo sappiamo tutti. Solo che nemmeno questo è sufficiente a farti venire fuori dalla pozza d'acqua in cui nuoti. Spero che un giorno potrai nuotare in qll oceano di pesci che non aspettano altro che farsi curare le pinne da te.Esco da questa metafora acquatica ahah, dicendo che io aspetto quel giorno e intanto nuoto accanto a te porgendoti la pinna.Ti voglio bene

sabato 21 novembre 2009

DONNE IN RINASCITA di Jack Folla

Più dei tramonti , più del volo di un uccello,
la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.
Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è finita.
No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.
Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.
Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.
Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo;
che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo.
Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua.
In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto.
Dio quanto piangete! Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.
Così, improvvisamente.
Non potevi trattenerlo.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance?
E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!Lacrime e parole.
Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore."Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?"
Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli.
Un puzzle inestricabile.
Ecco, è qui che inizia tutto.
Non lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.
Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.
Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.I
nnamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere.Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.
Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.
Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi.Ma soprattutto per noi stesse".
Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l'aspetti...


Aspettando la mia primavera a novembre...
Grazie a Irys per avermi fatto conoscere questi splendidi versi...
Guardo la mia cucina devastata dalla preparazione di una torta al cioccolato supergoduriosa...
Mi sento così, disordinata, fuori posto, incasinata...ma sento di aver appena contribuito alla "nascita" di una buona torta...
Sono un casino, ma renderò felice qualcuno.

Ho preparato una torta al cioccolato per dei perfetti sconosciuti. Non so neanche il loro nome.
Ho preparato una torta per chi non conosco e per chi non mi conosce.
Senza nulla in cambio. Solo un pensiero gentile.

Si, questa sono io.
E oggi...ho tanta voglia di vivere!

mercoledì 18 novembre 2009

Abbi il coraggio di amare:
è la vera gioia della vita

martedì 17 novembre 2009

24/05/09

Ogni cosa ha valore.
Un sorriso, una risata, una telefonata, un consiglio.

Ogni cosa di valore è un dono. E, come tale, deve essere apprezzata.



Ogni cosa ha valore.
Anche il silenzio.


E chi non capisce cosa nasconde il tuo silenzio, non può considerarsi realmente tuo amico.

domenica 15 novembre 2009

E per "par condicio" parliamo anche di mio papà...
Per la prima volta rendo pubblica una lettera scritta qualche mese fà...una lettera che non ho mai avuto il coraggio di fargli leggere...
Ti voglio bene papà.

Ciao papà,
ti scrivo per dirti quelle cose che di sicuro non riuscirei mai a dirti a voce. Ma ti prego di 2 cose: 1) leggila, ma niente commozione eh, sai che non lo sopporto e 2) vorrei che questa lettera restasse un segreto tra me e te e che non ne parlassimo più.
Stasera mi hai chiesto come sto, e non era la solita domanda “di cortesia”, ma avevi un tono preoccupato, di chi vuole capire davvero. E a me è venuto un nodo in gola, perché avrei voluto essere con te, abbracciarti e dirti che non me la passo per niente bene.
Invece mi sono limitata ad essere vaga, perché non voglio farti preoccupare. Avrei voluto piangere, abbracciata a te, tutte le lacrime che scendono adesso e che non riesco a fermare.
Non sto per niente bene, ma sto lottando come una pazza e tu lo sai, perché l’ho sempre fatto.
Sai cosa mi pesa di più e cosa mi ha distrutto in questi mesi? Il pensiero di non riuscire nell’immediato a fare qualcosa per renderti contento, di non riuscire a dare soddisfazione a te e a mamma.
Io lo so che quel giorno arriverà, so che allora sarai al settimo cielo, ma adesso –ora come ora- non posso fare niente per velocizzarlo.
Mi hai sempre detto che l’importante è che io stia bene, e io ci sto provando…e mi dispiace che ci voglia così tanto tempo!
Per i tuoi 60 anni vorrei farti un regalo speciale, e per te sarebbe la cosa più gradita e spero davvero di riuscirci.
Papi che dire, grazie! Per tutte le volte in cui hai capito che avevo “solo” bisogno del tuo abbraccio, per le volte in cui facevo un disastro ma mi perdonavi subito, per le partite allo stadio insieme, per le volte in cui pur di darmi fiducia, litigavi con mamma.
Non è mai passato un giorno senza che io abbia ringraziato per tutto quello che hai fatto e stai facendo per me; e mai un minuto senza che io lo apprezzassi seriamente.
So che vorresti avere un riscontro, so che vorresti vederci realizzati, vedere che i tuoi, i vostri sacrifici, non sono stati inutili.
Ti do la mia parola d’onore che arriverà il giorno in cui avrai la certezza di aver cresciuto una brava persona, che sa lottare e sa vivere gli alti e i bassi con la stessa passione che tu hai sempre avuto.
Ti voglio bene papà.
Mia mamma non è mai stata brava con le parole.
Ma come tutte la mamme ha un sesto senso.

Quello che, all'improvviso, durante una telefonata, le fa dire "Devi sempre essere orgogliosa di quella che sei e di quello che fai".

Ed è la frase giusta, al momento giusto.

venerdì 13 novembre 2009




Il tuo cuore è un gabbiano che vola libero nei cieli della vita.
Lascialo andare senza paura, ti saprà condurre alla felicità

giovedì 12 novembre 2009

Ho appena fatto un tuffo nel passato...
Il mio vecchio blog!!!
Quasi mi commuovo!!
Ho deciso che riporterò qualcosa anche qua...
perchè ogni frase, ogni citazione, ogni poesia, fa parte di me.

comincio con questa...

Sei aria attorno a me

Ti cerco,
mi scivoli tra le dita

e ti lascio andare…

perché ad ogni respiro
sei dentro di me,

ad ogni respiro
sei parte di me,

ad ogni respiro
ti sento con me

mercoledì 11 novembre 2009

Il commento di Barbara mi ha fatto riflettere.
Ieri sono stata messa nuovamente ko dall'ennesimo giudizio di una persona che si sta dimostrando proprio piccola piccola.
Sono stata malissimo tutta la notte e oggi ho rendimento zero...ma Barbara, hai ragione!!!
Guardo anche oggi le Alpi, il cielo azzurro, il sole...è tutto così bello!
Perchè non dovrei godermelo?
Perchè dovrei spegnere le mille emozioni che nascono ogni secondo in me, per colpa di una persona che non vale niente?
Perchè non dovrei lasciare che il sole dentro di me splenda?
Perchè dovrei privare gli altri del mio sorriso, della mia allegria?
Ne vale la pena?
No.
Guardo il cielo...è così bello! e io non me lo godo per un idiota?
No.
NO.

Barbara, hai ragione! Grazie!!

Quanto a "te", "tu non meriti più un battito di questa vita..."

martedì 10 novembre 2009

Ho davanti uno spettacolo che commuove.
Le Alpi imbiancate, i colori caldi dell'autunno...chiudo gli occhi e respiro.
Mi godo il tiepido sole e respiro l'aria fresca.
La sento piano piano entrare dentro...e mi sento rinascere.
Io sono questa. Io sono una persona allegra.
Io sono una persona che si commuove davanti ad un bel paesaggio.
Io sono questa. E questa voglio essere.

E piano piano, mi accorgo che... torna il sorriso!!

venerdì 6 novembre 2009

Alla fine sono sopravvissuta.
Ho dormito 4 ore negli ultimi 2 giorni, ho fatto l'ultimo pasto decente mercoledì...ma ci sono ancora!

...just go on...

mercoledì 4 novembre 2009

Mi sei sempre piaciuta.
Una brava ragazza, brillante, solare.
Ti ho sempre stimato e ammirato.
L’ultima volta che ci siamo incontrate ti ho guardato negli occhi e ti ho parlato col cuore aperto. Tu fai il mio mestiere, o meglio, tu lo fai, io lo farò tra qualche tempo.
Tu sai.
Hai studiato come me alcune cose, sai il significato e le possibili evoluzioni di alcune situazioni. L’ultima volta che ci siamo viste abbiamo parlato di quello che sentivo.
E tu hai capito.
Perché sei brava, perché sei preparata. Perché riconosci.
Tu stessa mi hai fatto la domanda più pregnante.
Ti ho risposto.

Da allora sono passati 8 mesi.
So -o meglio- immagino che tu sia totalmente assorbita dal lavoro.
Non sto recriminando, non ce l’ho con te.
Faccio solo una considerazione.

Che persona sei?
Tu che hai studiato, che sai riconoscere, che sai prevenire, hai lasciato passare 8 mesi.
Quando la tua storia è finita e la colpa è stata scaricata sul tuo lavoro ti ho difeso.
Ma adesso non lo so più.
Il tuo lavoro ti assorbe così tanto da non farti viva per 8 mesi? Da non permetterti di rispondere ad un sms o ad una chiamata, sapendo che potevo davvero avere bisogno di te?

So che di fronte a queste situazioni ci può essere smarrimento. Ma non è quello che è successo a te.
Perché tu non sei di quelle che si fanno scoraggiare. Tu non molli.

Che persona sei?
Adori il tuo lavoro e sai che lo amo anche io.
Ma lo adori così tanto da dimenticarti di essere una persona?
Da dimenticarti di essere -per prima cosa- una persona tra le persone? Da dimenticarti che esiste anche la vita?
Tu non lo sai, ma qualche mese fa avevo scritto un appunto sulla mia agenda. Nel caso fosse successo quello di cui avevamo parlato, non ti avrei voluto. In quel caso la tua presenza sarebbe stata superflua. Inutile. Fuori luogo e fuori tempo.

Sei ambiziosa, lo sei sempre stata. E so che nel tuo ramo sei e sarai sempre tra le migliori. Forse è quello che ci differenzia.
Non ho mai capito davvero cosa pensi di me.
So che non hai mai approvato alcune scelte. Io che, per certi versi, rompevo gli schemi, passando il mio tempo con persone in condizioni di disagio. Non hai mai capito cosa mi spingesse a pelare in silenzio per ore e ore chili di patate, a lavare bagni, a fare lavori "umili" per persone con cui neanche avevo contatto.
Per certi versi mi ammiravi, ma so che non approvavi.

Sarei stata una perdita di tempo anche io per te?

In questi mesi ti ho pensato tanto, ma senza rancore.
Ho pensato solo a quanto ti stessi perdendo della vita vera.
Forse non sarò mai alla tua altezza, non raggiungerò mai i tuoi risultati professionali.
Ma non mi importa.
Perché io voglio lavorare nella mia vita, non vivere nel mio lavoro.
Voglio vivere, voglio avere ancora la possibilità di regalare il mio tempo, voglio sorridere, voglio ascoltare, voglio consolare, voglio esserci. Per chiunque avrà bisogno del mio aiuto.
Non sono arrabbiata con te, ma vorrei solo che aprissi gli occhi prima che sia troppo tardi. Prima che possa perdere di vista gli obiettivi veri e gli affetti che hai accanto.

Forse non raggiungerò mai i tuoi traguardi professionali...non importa!

Ma io un’amica non la lascerei mai sola.
Soprattutto nel dolore.
Soprattutto nella malattia.
Soprattutto sapendo che potrei aiutarla.
Soprattutto sapendo che potrei non riabbracciarla più.

Ti voglio bene.

martedì 3 novembre 2009

Oggi splende il sole.
Il giorno dell'esame si avvicina ed inizio ad essere un pò tesa.
Mi sento sospesa...dovrei iniziare a pensare a mille cose, ad organizzarmi gli altri esami, a progettare il futuro, ma non ne ho voglia.
Da un pò di tempo mi sembra di vivere come se ci fosse solo oggi. Forse è il "contrappasso" di quando vivevo solo in funzione del futuro.
Ma faccio già tanta fatica così che il pensiero di domani neanche mi sfiora.

Passerà anche questa, lo so, ne ho già passate tante.
Mi fa male sentirmi di nuovo sola.
Ma mi devo rispetto. Me lo sono ripromessa anni fa.
Mai nessuno, mai nessun uomo mi avrebbe mancato di rispetto.
E non posso infrangere questa promessa solo per non sentirmi sola. Non posso continuare a sentirmi giudicata e umiliata da te, solo per aver qualcuno con cui mangiare fuori o fare shopping.
Avrei voluto essere tua amica, esserci nella tua vita.
Ma guarda dove ti ha portato il tuo orgoglio.
A non salutarmi. A far finta di non conoscermi.

Posso farlo anche io, sai?
Reset iniziato.

lunedì 2 novembre 2009

Oggi è proprio lunedì.
Ed è proprio il 2 novembre.
Piove, fa freddo...ho anche qualche acciacco fisico.
Però ho una gran voglia di sorridere, di voltare pagina.
Avrei voglia di avere degli amici da invitare a merenda, con litri di cioccolata calda e muffins appena sfornati.
Amici con cui sedersi sul divano, coperti dal plaid e chiacchierare. Per ore e ore. Del più e del meno, come di cose importanti.
Avrei voglia di avere amici, ma non ne ho più.
Avrei voglia di non sentirmi sola. Di non sentirmi piccola davanti a cose che spesso mi sembrano insuperabili.
Ho voglia di sorridere.

Poi penso che oggi è il 2 novembre.
Forse è un regalo dei miei nonni, che mi guardano da Lassù. O di Marco, che ha deciso che il peso della vita era troppo pesante per continuare a reggerlo e ha scelto di andarsene.
Forse siete voi che mi capite, capite il mio dolore, la mia fatica...e oggi in questa giornata così grigia, così triste, mi regalate una strana serenità.
E la voglia di sorridere ancora.
ore 22.09
Ti mando l'ultima cosa che sento di doverti.
Il mio grazie.

"Grazie per questi mesi insieme.
Grazie di avermi amato e coccolato.
Grazie di avermi aiutato quando ero disperata".

Da parte tua, neanche una risposta.

E' vero.
Siamo lontani anni luce.

domenica 1 novembre 2009

Prima giornata senza di te.
Senza un messaggio, una chiamata...
Mi resta solo l'esserci guardati durante la Messa, lo scambio della pace...e poi via...ognuno per la sua strada.
Senza dirci niente. Come due estranei.
E mi sento un tuffo al cuore solo a pensarci.
Anche se sono arrabbiata. Anche se mi hai offeso.
Mi manchi.
Tanto.
E mi sento terribilmente sola.
E mi detesto.
Perchè, nonostante tutto, ti voglio bene.
Come si fa a provare una cosa così brutta, per un sentimento così bello?