lunedì 28 febbraio 2011

"Il tempo che vorrei" - Fabio Volo

Lei non è invadente, ha sempre rispettato i miei spazi.
Non si è mai voluta mettere tra me e il mio lavoro, tra me e i miei amici.
Lei voleva essere a fianco, non 'tra'.

mercoledì 23 febbraio 2011

Oggi, un anno fa scrivevo:

'Amici bloggers, ho bisogno di voi.
Ho bisogno del vostro sostegno.
Della vostra vicinanza.
Delle vostre preghiere.
Della vostra energia positiva.

I prossimi saranno giorni difficili e importanti.
E proprio adesso non ho vicino le persone che vorrei.

A chi tra voi vorrà, chiedo un pensiero per me.'


Ricordo ancora quei giorni di stanchezza.
Di difficoltà.
Di sogni sfuggiti tra le mani.

E oggi, un anno dopo, è un giorno speciale.
Un giorno per cui dire grazie a tutti quelli che mi sono stati vicini.
Ma è, soprattutto, il MIO giorno.
E' la MIA vittoria.
La mia gioia.
Mia... che non ho mai smesso di sognare e di sperare.
Mia... che ci ho creduto fino alla fine.
Mia... che nei momenti bui ho trovato dentro di me la forza di reagire.
Mia... che ho lottato anche contro i pregiudizi.
Mia... che ho avuto la meglio su chi era convinto che non ce l'avrei mai fatta.

Oggi raccolgo 10 anni di lavoro.
Oggi è la mia festa.


23/02/2011 ore 9.12
'percorso di studi completato'

mercoledì 16 febbraio 2011



...arriverà
il sapore del bacio più dolce
e un abbraccio che ti scalderà...
...arriverà
la magia delle stelle,
la poesia della neve che cade e rumore non fa...

domenica 13 febbraio 2011

'Il paradiso è là, dietro quella porta, ma ho perso la chiave.
O forse, ho solo dimenticato dove l'ho messa.'
Kahlil Gibran

sabato 12 febbraio 2011

Aprire la scatola dei ricordi è sempre un rischio.
Perchè, per quanto tu sia preparato, non sai mai da che emozioni sarai travolto.
Se sarà tristezza, malinconia o gioia.

Ma proprio dalla sensazione di quell'istante, ti accorgi che valore abbia quel ricordo per te.
Se sia piacere, dolore o indifferenza.
Se ti strappa un sorriso e ti emoziona.
Se ti apre ferite.
O se svanisce così rapidamente da farti dubitare che quel ricordo ci sia mai stato.

Oggi volevo prepararti un regalo e ho aperto la scatola dei ricordi.
L'ho aperta col cuore in subbuglio e le mani tremanti.
E invece, adesso, mi scopro felice.


Mi rivedo in una foto abbracciata a te, con gli occhi sognanti e la speranza nel cuore.
Mi rivedo sorridente, serena.

E sono felice.
Comunque.
Nonostante tutto.

Di fronte a quella foto sento la gioia -vera- di essere stata così felice.
La gioia di averti conosciuto.
Di aver diviso e condiviso con te un tratto del mio cammino.
Sono felice di quei sorrisi e dei nostri scontri.
Sono felice dei nostri giochi di bambini e dei discorsi da adulti.
Sono felice dei nostri sogni e delle nostre incomprensioni.

Sono felice nonostante il dopo.
Perchè la me di quella foto dice che ne è valsa la pena.
La me di quella foto dice che seppur breve, seppur difficile, seppur complicato, seppur a tratti doloroso, viverti è stato unico.

E per lo sguardo ed il sorriso di quella foto,

ne è davvero valsa la pena.




...io mi dico che è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati... [F. D'André]


...è andata come doveva - come poteva
quante briciole restano dietro di noi...


Grazie per il tempo pieno
grazie per la te più vera
grazie per i denti stretti
i difetti
per le botte d'allegria
per la nostra fantasia...

giovedì 10 febbraio 2011

Chiunque abbia amato porta una cicatrice.

Solo che a volte se ne dimentica.

-De Musset-

lunedì 7 febbraio 2011

Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
"Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?"
"Gridano perché perdono la calma" rispose uno di loro. "
Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?" disse nuovamente il pensatore.
"Bene, gridiamo perché desideriamo che l'altra persona ci ascolti" replicò un altro discepolo.
E il maestro tornò a domandare: "Allora non è possibile parlargli a voce bassa?"
Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.
Allora egli esclamò: "Voi sapete perché si grida contro un'altra persona quando si è arrabbiati?
Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare.
Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l'uno con l'altro.
D'altra parte, che succede quando due persone sono innamorate?
Loro non gridano, parlano soavemente.
E perché? Perché i loro cuori sono molto vicini.
La distanza tra loro è piccola.
A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano.
E quando l'amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I
loro cuori si intendono.
E' questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano."
Infine il pensatore concluse dicendo:
"Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare."
- Mahatma Gandhi -

giovedì 3 febbraio 2011

Ti troverò.

mercoledì 2 febbraio 2011

E sai chi vince alla fine?
Chi non si è arreso.
Chi ha lasciato scorrere il tempo,
non ha forzato le cose,
ma non ha mai smesso di crederci.
Chi ha sofferto
e si è fatto andare bene le cose che lo facevano soffrire.
Chi ha ascoltato tutti,
ma ha sempre deciso seguendo il cuore.

Chi non ha mai smesso di sperare.