venerdì 25 novembre 2011

«Quando curi una persona
puoi vincere o perdere,
quando ti prendi cura di una persona
puoi solo vincere»


martedì 15 novembre 2011

Ti ho visto nella pancia di tua mamma quando avevi 7 mesi.
Ti ho visto negli occhi di tua mamma ancor prima che nascessi.
Nella sua paura, nei suoi dubbi, nella sua incertezza del futuro.

Ti ho visto venire al mondo come un batuffolino nero.
Ti ho visto crescere mese dopo mese.
Ti ho visto essere l'unione nel rapporto complicato dei tuoi genitori.
Ti ho visto sorridere, spuntare i primi dentini, gattonare.
E ieri, per la prima volta, ti ho visto, con i tuoi due dentini, mangiare il mandarino, in un tripudio di smorfie e faccine buffe.
E ho visto tua madre ridere con te.
E adesso lo so.
Sei tu la sua speranza, la sua garanzia del futuro.

sabato 12 novembre 2011

'Lasciatevi bruciare dalla voglia di conoscere,
dalle opportunità che la scienza vi offre...

ma non abbiate paura di emozionarvi!
E' quello che vi farà arrivare a sera, quando sarete stanchi
e vi farà ricominciare al mattino...'

venerdì 11 novembre 2011

Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:

-di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento;
-di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
-di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l'eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario;
-di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di una persona;
-di astenermi da ogni accanimento diagnostico e terapeutico;
-di promuovere l'alleanza terapeutica con il paziente fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione, nel rispetto e condivisione dei principi a cui si ispira l'arte medica;
-di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
-di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina;
-di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente alla mia competenza e alle mie doti morali;
-di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;
-di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
-di rispettare e facilitare il diritto alla libera scelta del medico;
-di prestare assistenza d'urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'autorità competente;
-di osservare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato;
-di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione.



giovedì 10 novembre 2011

Vivo lontano da casa da 10 anni.
Mi sono abituata alla solitudine,ai compleanni fai da te dove ti prepari la torta e spegni da sola la candelina, ad alzarmi dal letto ed andare in farmacia con 39 di febbre a comprare le medicine.
Mi sono abituata al silenzio della casa, a cucinare per una persona, a non aver voglia di mangiare quando sei da sola.
Mi sono abituata a piangere in silenzio, a camuffare la voce per non tradire preoccupazione, ad una vita in solitaria.
Mi sono abituata ad essere sola.
Ma oggi no, non ci riesco.
E ho lacrime amare a farmi compagnia.
Perché domani è una giornata speciale e non ho accanto chi vorrei.
Domani pronuncio il giuramento d'Ippocrate davanti al ministro e forse sarò l'unica a non essere accompagnata.
Sarò l'unica senza un parente.

E mai avrei pensato di provare una tristezza così profonda.
Perché, mamma, papà, 'domani è possibile' grazie a voi.
E non potete neanche essere con me.
Forse,
a volte,
il bene non basta.

martedì 8 novembre 2011

Sto cercando di essere razionale e di elaborare quella miriade di emozioni che fanno rumore dentro di me. Scopro, così, per caso, che diverse mie colleghe hanno avuto un bimbo, si sono sposate...e mi sento assalire dall'ansia.
Non è gelosia, no...non sono capace di essere gelosa di queste cose, di non provare una gioia profonda.
Ma sono turbata dall'incertezza che è il mio domani.
Ho iniziato il percorso di studi con loro, abbiamo fatto gli stessi passi per un po' di tempo.
Poi la mia strada si è fatta difficile, ripida, complessa, mentre loro hanno continuato quella che avevo sempre pensato poter essere la mia: una carriera definita, un compagno, un figlio.
E invece, adesso, sono in una fase di stallo.
Sto cercando di 'inventarmi' una carriera, di scegliere una strada che mi renda felice, non ho un lavoro ed uno stipendio con cui crescere un figlio, né tantomeno qualcuno d'amare.
Mi sento quasi bloccata, paralizzata.
E so che, adesso,  per me, crescere è accettare che la vita vada diversamente dai miei sogni di bambina, da come me la sono sempre 'costruita' mentalmente.
Devo imparare a viverla, senza forzature, senza paure, senza l'ansia del tempo che passa.
Alla fine ognuno di noi ha il proprio percorso...
E so che Qualcuno lassù ha un disegno per me.
Devo solo avere il coraggio di accettarlo.

venerdì 4 novembre 2011

'In meglio o in peggio

troviamo sempre il modo di cambiare
rispetto alla mera biologia.
...col rischio certo di cambiare anche troppo,
fino al punto di non riconoscerci più...

e tornare indietro può diventare difficile
senza bussola nè mappa.

Dobbiamo solo chiudere gli occhi,
scegliere una strada,
e pregare Dio che sia quella giusta.'



mercoledì 2 novembre 2011

Lo sapevo, l'ho sempre saputo, ma ora ne ho l'ennesima dimostrazione.
Ho dei genitori fantastici.

E spero, un giorno, di poter essere come loro.