martedì 27 ottobre 2009

Ti stringo tra le braccia.
Sei un batuffolino. Le guanciotte, i capelli corvini.
Stai buona buona, anche se non mi conosci.
E mi fissi, con gli occhi spalancati. Come se volessi trasmettermi qualcosa. Come se volessi farmi capire l'enorme dono che sto cullando tra le braccia.
Forse non sai che tua mamma ti ha voluto, ma non sei frutto dell'amore. Chissà cosa verrai a sapere poi di lei e del tuo papà.
Forse non sai che tua mamma ha sofferto tanto e che sta cercando di recuperare per gli errori del passato.
Forse non sai che hai un fratello a migliaia di km da qui.
Ma continui a fissarmi. Come si guarda qualcuno che si perde dietro mille problemi senza trovare il vero punto della questione.
Il tuo sguardo è magnetico. Cosa vuoi dirmi?
Che stringo tra le braccia un miracolo che va al di là dei pensieri e dei progetti degli uomini? Un miracolo più forte della violenza, dell'abbandono, del degrado?
Ti stringo più forte e accenni un sorriso.
Si, ho capito. E' la forza dell'amore. Della vita.
La forza che mi aiuterà a ricominciare.

3 commenti:

Io con me e me stessa ha detto...

Sarà lui la tua forza: il tuo batuffolino!

Gin ha detto...

Non è mio!
Tutto quello che faccio per lei è coccolarla e trasmetterle un pò di amore, visto che il contesto in cui è nata le renderà la vita difficile...
niente in confronto a quello che lei riesce a dare a me, nei pochi momenti in cui posso prenderla in braccio...
La forza dei neonati!!!!
:-)

Io con me e me stessa ha detto...

E' "tuo" nel momento in cui ti dona quella consapevolezza e quella forza per affrontare la vita!