Amare vuol dire fidarsi.
Scegliere qualcuno con cui condividere un percorso.
Affrontare le situazioni difficili, sapendo di avere due braccia e due gambe in più su cui contare.
Ieri ho scalato una montagna.
1508 metri.
Io che sono donna di mare.
Io che ho paura dell'altezza, delle rocce, degli insetti.
Io che soffro di vertigini.
Io che non mi lancio mai in avventure se non riesco a calcolarne bene prima i rischi.
Ieri ho scalato una montagna senza mai averlo fatto prima.
Senza sapere cosa vuol dire.
Senza conoscere il percorso, senza sapere a cosa andavo incontro.
Ho scalato una montagna con l'uomo per cui provo un sentimento fortissimo.
Ed essere accanto a lui mi rendeva forte.
Sicura.
Anche nei punti più difficili.
Anche quando pensavo di non farcela.
Eravamo insieme a ridere per il mio essere buffa.
Eravamo insieme a godere del panorama.
Eravamo insieme a combattere le mie paure. A superare poco per volta i miei limiti.
Eravamo insieme quando sono scivolata e ho avuto un attacco di panico.
Eravamo insieme quando lui è scivolato e si è fatto male al ginocchio.
Insieme. Roccia dopo roccia.
Spronandoci a dare il meglio.
Fino alla cima e alla vista da togliere il fiato.
L'amore è fidarsi del proprio compagno fino a fare cose che non ci si sarebbe mai aspettati.
Sentirsi invogliati a migliorare. A dare sempre qualcosa in più.
Amare è dare il massimo, anche nella debolezza. Nella fragilità.
E' sapere di sentire la tua voce rassicurante quando sto per mollare.
Di avere la tua mano a sorreggermi.
Amare è non aver paura di scalare una montagna perchè sono con te.
Ci sono esperienze che sembrano metafore della vita.
E la giornata di ieri è la metafora che vorrei per tutta la vita.
giovedì 29 luglio 2010
sabato 24 luglio 2010
domenica 18 luglio 2010
Ho passato giorni difficili.
Mi sono sentita rifiutata, triste, sola.
E, come accade spesso, nel momento in cui avrei voluto solo una tregua da tutto e tutti, dovevo dare il meglio di me.
E alla fine ce l'ho fatta.
Mi porto a casa un risultato che vale doppio.
Perchè quando qualcosa si conquista con il dolore nel cuore, diventa speciale.
Un cuore che non soffre è un cuore che non può amare.
E' un cuore che resta chiuso nella sua dimensione, che non si mette in gioco, che non si interroga, che non rasa tutto al suolo per ricostruire.
E alcuni sentimenti crescono e si fortificano solo sulle macerie.
Come il fuoco che brucia i campi di grano dopo la mietitura. E rende la terra così brutta. Arida. Morta.
Ma poi, quasi come un miracolo, dalla terra che sembrava ferita, riappare il verde.
Più rigoglioso che mai.
Il verde dove c'era solo fumo e cenere.
Ci sono giorni in cui mal sopporto la mia sensibilità.
Giorni in cui vorrei avere occhi e orecchie solo per me. In cui vorrei che tutto mi scivolasse addosso.
Spettatrice passiva.
Di sicuro sarei più forte, meno esposta al dolore e alle lacrime.
Ma ogni sconfitta fertilizza il campo della mia anima e la prepara ad un raccolto più fecondo.
Ogni mia lacrima, ogni debolezza, ogni disperazione, mi regala un pò di amore in più.
E dentro di me so che, fino a quando riuscirò a regalare un sorriso e un pò di affetto, la mia vita avrà un senso.
Mi sono sentita rifiutata, triste, sola.
E, come accade spesso, nel momento in cui avrei voluto solo una tregua da tutto e tutti, dovevo dare il meglio di me.
E alla fine ce l'ho fatta.
Mi porto a casa un risultato che vale doppio.
Perchè quando qualcosa si conquista con il dolore nel cuore, diventa speciale.
Un cuore che non soffre è un cuore che non può amare.
E' un cuore che resta chiuso nella sua dimensione, che non si mette in gioco, che non si interroga, che non rasa tutto al suolo per ricostruire.
E alcuni sentimenti crescono e si fortificano solo sulle macerie.
Come il fuoco che brucia i campi di grano dopo la mietitura. E rende la terra così brutta. Arida. Morta.
Ma poi, quasi come un miracolo, dalla terra che sembrava ferita, riappare il verde.
Più rigoglioso che mai.
Il verde dove c'era solo fumo e cenere.
Ci sono giorni in cui mal sopporto la mia sensibilità.
Giorni in cui vorrei avere occhi e orecchie solo per me. In cui vorrei che tutto mi scivolasse addosso.
Spettatrice passiva.
Di sicuro sarei più forte, meno esposta al dolore e alle lacrime.
Ma ogni sconfitta fertilizza il campo della mia anima e la prepara ad un raccolto più fecondo.
Ogni mia lacrima, ogni debolezza, ogni disperazione, mi regala un pò di amore in più.
E dentro di me so che, fino a quando riuscirò a regalare un sorriso e un pò di affetto, la mia vita avrà un senso.
mercoledì 14 luglio 2010
giovedì 1 luglio 2010
Mi hanno insegnato ad amare la vita così com'è.
Mi hanno insegnato che il destino non esiste.
Che siamo tessere in un mosaico, tasselli in un disegno più grande di noi.
Che l'amore, a lungo andare, paga.
Ma poi mi chiedo perchè.
Perchè spesso alcune cose sembrano non avere senso.
Perchè a volte si sa dove risiede la felicità, ma non si è nelle condizioni di averla.
Perchè incrociare la strada di qualcun altro, se poi, apparentemente senza motivo, bisogna allontanarsi.
Perchè alcune cose succedono nel momento sbagliato.
Perchè le nostre scelte non dipendono solo da noi.
Perchè, per quanto ci si impegni, si lotti, si preghi, alla fine bisogna lasciar andare...
E perchè, non basta l'amore per ricevere amore.
Mi hanno insegnato che il destino non esiste.
Che siamo tessere in un mosaico, tasselli in un disegno più grande di noi.
Che l'amore, a lungo andare, paga.
Ma poi mi chiedo perchè.
Perchè spesso alcune cose sembrano non avere senso.
Perchè a volte si sa dove risiede la felicità, ma non si è nelle condizioni di averla.
Perchè incrociare la strada di qualcun altro, se poi, apparentemente senza motivo, bisogna allontanarsi.
Perchè alcune cose succedono nel momento sbagliato.
Perchè le nostre scelte non dipendono solo da noi.
Perchè, per quanto ci si impegni, si lotti, si preghi, alla fine bisogna lasciar andare...
E perchè, non basta l'amore per ricevere amore.
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