'E' la bolla, la sfera incantata della loro intimità, della loro unicità, il luogo della loro verità, della loro fedeltà, della loro felicità. Il luogo in cui si danno tutto ciò che desiderano.
Ma, al suo interno, essi devono restare personalità distinte, libere, con propri gusti, proprie esperienze di vita, in modo da avere tante cose da raccontare all’amato. E devono possedere propri punti di vista per discutere. Nella bolla gli amanti non sono due fratelli siamesi, restano separati ma, poiché si amano e sono totalmente complementari l’uno all'altro, si cercano, si desiderano.
Il grande amore è fatto a un tempo della mancanza e della sua eliminazione, della distanza e dell'abbraccio che l'annulla. Non può esserci desiderio e quindi felicità senza la mancanza e, a ogni incontro, hanno l'esperienza sublime di trovare ciò che hanno sempre cercato, esattamente come la prima volta che si sono innamorati.
L'amore non è uno «stato» come una lastra di marmo, ma un sistema ricco di energia quindi è fatto da onde come il mare, come la luce. Il desiderio nasce dalla distanza, una distanza che si crea ogni volta grazie alla diversità, alla autonomia e alla libertà dei due amanti e che si colma ogni volta attraverso l'incontro.
E in ogni incontro essi si reinnamorano. L'amore dura solo reinnamorandosi continuamente. Nel grande amore totale in ogni incontro, anche dopo moltissimi anni, i due amanti si dicono che non avrebbero mai immaginato che fosse possibile provare un piacere simile a quello che stanno provando.
Il grande amore è una continua stupefacente scoperta.'
Francesco Alberoni
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