venerdì 5 marzo 2010

"Musicalmente" parlando ho un grandissimo difetto.
Quando mi piace una canzone, la ascolto fino alla noia.
Sempre la stessa.
Di continuo.
Per giorni interi.
Fino a mettere a dura prova la pazienza di chi mi è vicino.
Poi, finito quest'ascolto morboso, si ricomincia con un'altra canzone.
E così, inevitabilmente, ognuna finisce per essere simbolo di un particolare periodo o stato d'animo.
C'è la canzone dei miei primi mesi lontana da casa.
Della prima volta in reparto.
Dell'esame di chirurgia o di quello di dermatologia.
Quella dei primi giorni delle mie storie d'amore...

E ogni volta che per caso mi capita di risentirle, vengo nuovamente travolta da quelle emozioni.
E riviverle di nuovo è -forse- ancora più bello.

E poi...
Poi, c'è questa canzone.
La canzone a cui sono più legata in assoluto.
La canzone del momento più buio della mia vita.
Di quando tocchi il fondo e puoi solo risalire, sperando che l'impatto non ti abbia danneggiato per sempre.
Sperando che la vita ti conceda una seconda possibilità.

...I hardly recognized the girl you are today
And god i hope it's not too late...


E -paradossalmente- è anche la canzone della mia rinascita.
Del momento in cui, ancora in lacrime, ancora ferita, senza sapere di preciso cosa fare, decidi comunque di provare a rialzarti.
E c'è qualcuno che decide di essere con te.
Di tenderti la mano.
Di non lasciarti sola.

...'Cause you are not alone
And i am there with you
And we'll get lost together
Till the light comes pouring through...


E -prima o poi- la luce arriva...

4 commenti:

Nuccio Gatto ha detto...

Ma sei già una dottoressa?

Gin ha detto...

sono quasi una dottoressa...ma la mia prima volta in reparto risale ormai a quasi 4 anni fa...

Nuccio Gatto ha detto...

Specializzata in...

Gin ha detto...

x il momento medicina e chirurgia...non ho specializzazioni....sarò una specializzanda in cardiologia (spero)